shape
shape

Progetto “Un PO di Sete”

Progetto “Un PO di Sete”

Due cicloturisti per caso a capofitto in una impresa più grande di loro

Pier Luigi Cane e Luigi Zai, pensionati santhiatesi, membri della nostra associazione, percorreranno seicento chilometri in bicicletta, della ciclovia Vento di Torino alla punta estrema del Polesine, per dar vita a un reportage sulla situazione di carenza idrica del bacino fluviale e per reperire fondi per la nostra associazione “Il Vercellese… verso Santa Cruz”.

Questo progetto, realizzato sotto l’egida de “Il Vercellese… verso Santa Cruz”, con la collaborazione di Slow Food Vercelli e della Camara Municipal de Santa Cruz, ha due obiettivi principali: il desiderio di conoscere e di far conoscere, incontrando e raccogliendo storie, e la volontà di raccogliere fondi per aiutare l’apicoltura e promuovere il progetto degli orti in Africa di Slow Food a Santa Cruz, in preda, in questo momento, a una grande siccità.

Sullo sfondo l’immensa sete di cui è afflitto il mondo intero, a cui non si sottrae l’Italia con il suo grande fiume quasi in secca.
Al centro due obiettivi: il desiderio di conoscere e di far conoscere incontrando e raccogliendo storie, insieme alla volontà di raccogliere fondi per aiutare l’apicoltura e promuovere il progetto degli orti in Africa di SLOW FOOD a Santa Cruz di Capo Verde, in preda ad una siccità molto più devastante della nostra.
A far da cerniera tra i due obiettivi Pier Luigi Cane e Luigi Zai (Pier e Gigi per gli amici), entrambi santhiatesi, ex dirigenti ora pensionati, che durante un pranzo con una delegazione capoverdiana in visita in Italia, hanno partorito l’idea di percorrere i seicento chilometri della ciclovia VENTO da Torino alla punta estrema del Polesine per dar vita ad una sorta di reportage sulla situazione di carenza idrica del bacino fluviale e per reperire fondi. Entrambi, infatti, sono membri dell’associazione no profit santhiatese Il Vercellese… verso Santa Cruz, che ha alle spalle oltre un decennio di attività solidali a Capoverde, isola di Santiago, afflitta da una crescente povertà. Grazie a elargizioni liberali, all’aggiudicazione di un bando della Chiesa Valdese e alla collaborazione con la Camara Municipal di Santa Cruz e ministeri di Capo Verde, sono stati istituiti corsi di formazione, consegnati aiuti di vario genere e soprattutto il fiore all’occhiello è stato la creazione di una cooperativa che ha dato vita a un’attività di apicoltura razionale efficiente, anche con la collaborazione di apicoltori italiani.
L’impresa da compiere comodamente in nove giorni di per sé non avrebbe nulla di eccezionale se non per il fatto che prevede un nutrito programma di incontri lungo il percorso per toccare con mano la situazione. Il viaggio sarà costantemente documentato sui social con immagini, commenti e interviste.

L’iniziativa ha attirato l’attenzione della condotta vercellese di Slow Food che ha concesso il proprio sostegno, sia promuovendo incontri conviviali in accordo con altre condotte, sia con altri utili supporti.
Il viaggio sarà autofinanziato, ma non mancano i primi fiancheggiatori e testimonial, come l’Azienda Agricola Ideariso soc. agr. s.r.l. di Vercelli che farà riscoprire la varietà ecologica di riso Gigante Vercelli (presidio Slow Food), nonché altri enti e imprese che vorranno unirsi all’iniziativa.

Cane e Zai partiranno il 25 settembre dal Monte dei Cappuccini di Torino, ove riposano le spoglie del Santo Ignazio da Santhià, considerato che l’associazione ha sede a Santhià e che i Cappuccini sono attivi a Capo Verde. Dopo una visita allo storico Circolo Canottieri Esperia, e a Terra Madre al Parco Dora, Pier e Gigi raggiungeranno la prima tappa dopo circa 70 km, a Palazzolo Vercellese. Le tappe successive sono fissate a S. Nazzaro de’ Burgondi, poi, toccando Pavia, raggiungeranno Piacenza. Le successive tappe sono previste a Cremona, Brescello, Ostiglia, Ferrara, Porto Viro, Santa Giulia di Porto Tolle. Durante il percorso incontreranno rappresentanti di imprese agricole, associazioni, amministrazioni locali, apicoltori, gente comune per ascoltarli e raccogliere storie sul problema della siccità.

Il viaggio sarà costantemente documentato sui social con immagini, commenti e interviste. Alla fine scriveremo un libro.

Radio, TV, blogger, giornali e simpatizzanti sono invitati a seguire e sostenere l’iniziativa